Viene convocato un comitato scientifico di alto livello per studiare le cause, gli impatti dei cambiamenti climatici e le possibili soluzioni al problema.
La Conferenza sull’ambiente e sullo sviluppo delle Nazioni Unite, denominata anche “Summit della Terra”, svoltasi a Rio De Janiero, adotta la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. La Convenzione ha come obiettivo “la stabilizzazione delle concentrazioni dei gas serra in atmosfera a un livello abbastanza basso per prevenire interferenze antropogeniche dannose per il sistema climatico".
Il più importante strumento attuativo della Unfcc viene adottato durante la terza sessione della Conferenza delle Parti (Cop3) tenutasi a Kyoto in Giappone. Il Protocollo di Kyoto prevede riduzioni o limitazioni quantitative delle emissioni di gas serra per trentotto paesi industrializzati e l’Unione Europea con la possibilità di utilizzare meccanismi flessibili, come lo scambio di quote di emissioni. Entra in vigore nel 2005, senza la ratifica degli Stati Uniti.
Inizia la prima fase dell’European Union Emissions Trading Scheme, il primo e più grande sistema di scambio di emissioni nel mondo.
Durante la Cop 13 di Bali, Indonesia, viene adottato un piano d’azione per aumentare gli obblighi di riduzione dei paesi ricchi e includere le economie emergenti come Cina, India e Brasile fin’ora senza alcun vincolo perché considerate in via di sviluppo.
Trentasette paesi industrializzati e l’Unione Europea si impegnano a ridurre le loro emissioni in media del 5 % rispetto ai livelli del 1990 entro il 2012.
Alla Cop15 a Copenaghen, i paesi sviluppati assumono l’impegno di mobilitare congiuntamente – a partire dal 2020 – risorse pari a 100 miliardi di dollari all’anno. Tali risorse finanziarie serviranno ad assistere i paesi in via di sviluppo nell’attuazione di misure di mitigazione e di adattamento.
Le Parti della UNFCCC lanciano l’Ad Hoc Working Group on the Durban Platform for Enhanced Action (ADP), un organo sussidiario della Convenzione con il mandato di giungere a un nuovo accordo vincolante che, a partire dal 2020, regoli le emissioni di gas serra per tutti i paesi entro il 2015. Congiuntamente ci si accorda per un secondo periodo di riduzione sotto il Protocollo di Kyoto (che verrà formalmente adottato l’anno successivo).
Le Parti aderenti al Protocollo di Kyoto adottano, attraverso un emendamento, il secondo periodo di impegno per i paesi industrializzati dal 2013 al 2020. I paesi interessati si impegnano a ridurre le loro emissioni di almeno il 18 % rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020.
La Cop20, riunita a Lima, riafferma la necessità che tutti i paesi presentino entro il primo quadrimestre del 2015, o comunque prima della conferenza di Parigi del 2015, il contributo nazionale di riduzione di emissioni per il nuovo accordo, che dovrà essere concentrato sulla mitigazione ovvero sulle riduzioni/limitazioni delle emissioni di gas serra e che potrà contenere anche eventuali azioni di adattamento. Tali contributi dovranno essere chiari, trasparenti e contenere informazioni quantificabili.
Dal 30 novembre all’11 dicembre si è tenuta la Cop 21. La conferenza di Parigi ha dato vita a un accordo globale storico per contrastare i cambiamenti climatici. 196 paesi hanno deciso di impegnarsi per mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2 gradi centigradi. Le promesse di riduzione delle emissioni di CO2 inviate prima della conferenza non sono però sufficienti per raggiungere tale obiettivo.
Protocollo di Kyoto
Conferenza di Parigi